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Iniziativa Culturale:

 

 

050225 - UN LIBRO PER IL CARCERE
“La civiltà è quella cosa per cui una sedia viene impagliata, sopra e sotto, con ugual cura”.

La civiltà, quella autentica, si trova spesso nelle cose che non si vedono.

Nei luoghi remoti, oscuri del vivere: quelli del dolore, della sofferenza.

Delle marginalità. Delle privazioni: come il carcere.

Dove ogni giorno la parola civiltà deve essere alimentata, sostenuta,

tenuta in vita, con rigore e perseveranza (quasi come un fiore), da chi vi

opera e da chi è in stato di detenzione. Una parola che va rinfocolata,

rivitalizzata anche dall’esterno: dall’intervento degli uomini “liberi”.

Che non possono essere distratti, rimanere ifferenti.
Come se il carcere fosse altro da loro. Distinto. Distante. Il carcere è, nella sua rammaticità, ’altra faccia del salotto buono. Col carcere bisogna fare i conti. Fino in fondo. Perché la civiltà o comprende tutto e tutti o non è. E un libro può rendere meno incivile, meno, inutilmente, crudele questo luogo. Un libro in cui la parola civiltà lasci intravedere, seppure in lontananza, la parola libertà.
Nota: Chi volesse donare un libro per la biblioteca della Casa Circondariale “Dozza”può consegnarlo direttamente all’Ufficio Stranieri della Camera del Lavoro- Cgil, Via Marconi 69/D BOLOGNA I libri devono essere in lingua (arabo, francese, inglese, spagnolo, russo, albanese, rumeno, urdu, wolof etc…) in quanto la popolazione carceraria è in prevalenza straniera.

Mattia Fontanella Roberto Morgantini
(Comitato delle Memorie) (Ufficio Stranieri-Cgil)

UN LIBRO PER IL CARCERE TELEFONO 051 6087190 OPPURE 3357456877

V.V

 
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