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0510 28 - Così vicini, così lontani . Dal Kurdistan al Kosovo: le realtà dimenticate
dal Giornale L'ARENA di Verona- Giuseppe Corrà
«Immagini e suoni della terra» al cinema-teatro Peroni di San Martino Buon Albergo.
Un viaggio culturale che continua ormai per il sesto anno e che nell'edizione 2005/06 approda in alcuni porti della «terra che non c'è», nella quale
precarietà, insicurezza e dolore sono i caratteri dominanti. Un viaggioattraverso le terre dei Kurdi, degli Armeni e dei Rom.
«Una scelta felice dei curatori della rassegna, Stefano Corsi per la parte musicale e Mario Frascoli per quella cinematografica - commenta Roberto
Brangian, assessore alla cultura del Comune - perché permette di aprirci a realtà troppo spesso dimenticate, se non addirittura ignorate».
La rassegna, voluta dal Comune in collaborazione con l'associazione Afidesonoro e il Circolo del cinema di San Martino, come negli anni scorsi, propone in due serate degli incontri cinematografici e musicali con culture vicine e lontane dalla nostra terra, ma che, comunque, ci interpellano: da quelle del Kurdistan, a quelle dell'Armenia e dei Balcani con le problematiche del Kosovo e del popolo Rom.
Si comincia con il Kurdistan stasera e domani alle 21. A novembre toccherà all'Armenia (il 19 con lo spettacolo musicale del Tzigano Quartet, il 20, alle 16, lo spettacolo teatrale-musicale degli Jashgawronsky Brothers in "Broon,brush, crash" e il 26 con il film "Uomini, anni, vita", regia di Yervant Gianikian.
A gennaio si approda nella penisola Balcanica (venerdì 20 con il film "La vita è un miracolo" di Emir Kusturica e sabato 21 con il concerto del gruppo Balkanikaos) e, in fine, nel mese di febbraio si visita il Kosovo con le tematiche legate ai Rom (venerdì 17 con il film "Gadjo Dilo - Lo straniero
pazzo" di Tony Gatif, mentre sabato 18 si terrà il concerto del gruppo Refija Ensemble.
Le proiezioni cinematografiche sono gratuite. Per i concerti, invece, il biglietto costa 5 euro.
Ad arricchire il viaggio, a fianco dei film e dei concerti, si pongono anche interessanti mostre, nonché conferenze sempre inerenti ai temi trattati nella rassegna "Immagini e suoni della terra".
Apre la rassegna il Kurdistan con il film "Il tempo dei cavalli ubriachi" (nella foto una scena), regia di Bahman Ghobadi, premiato con la Camèra d'Or a
Cannes nel 2000. Nel Kurdistan, ai confini tra Iran e Iraq, vive un gruppo di cinque orfani. Ayoub accetta qualsiasi lavoro, anche illegale, pur di far operare il fratello Madi affetto da nanismo; la sorella grande subisce unmatrimonio combinato. Straordinario e crudelissimo film sull'infanzia.
Domani sera, sempre alle 21, poesie e musica del Kurdistan con il Quartetto Kawa Goron, formato dal noto musicista-cantante Kawa Goron. La poesia viene recitata da un attore del Piccolo di Milano.

V.V

 
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