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051129 - A Tarvisio ho trovato l’Alaska”
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Da mesi, ormai, porta un pezzo importante di Friuli in giro per l’Italia,raccontando in serate di letture e musica quella terra fredda ma ricca di bellezze naturali che a lui ricorda un po’ l’Alaska. E che tanti anni fa ha scelto, quasi per caso, fuggendo con la famiglia da quel Sudan infiammato dalla guerra nel quale era nato, da padre armeno e madre istriana di Abbazia.
“Potevamo andare in America, in Australia, in Inghilterra, e invece abbiamo scelto il Friuli: forse era il bisogno di trovare radici, cosa che poi è
successa puntualmente...”.
A parlare è Ararad Katchikian, il musher più famoso d’Italia da quando, due inverni fa, ha percorso in Alaska 1200 km in slitta tra i ghiacci eterni “sulle
orme di Balto”. Ossia, ha celebrato il fatto storico di 80 anni prima, quando una staffetta di 20 corrieri postali con slitte e cani trasportò un pacco di
medicine ai bambini di Nome, sperduta località sul mare di Bering, salvandoli da morte certa. Quell’impresa è ora diventata un libro pubblicato dalle edizioni Rai-Eri: “Sulle orme di Balto”, un fantastico diario (quasi esaurito nella prima edizione, con cd musicale allegato) di quei due mesi in Alaska, con la sua fida Megh e gli altri cani della muta. Ma anche un ottimo veicolo
promozionale per l’intero comprensorio montano friulano, visto che Ararad ha nel Tarvisiano, nella Piana di Fusine, la Scuola internazionale di mushing.
“Pubblicare per una casa editrice di questo livello - ammette - è un onore straordinario. E’ stata una fortunata serie di coincidenze, dovuta sicuramente
anche ai molti programmi fatti alla tv nazionale. Comunque, è l’unico libro Eri che parla di neve, e i risultati si vedono: ormai alla scuola ci chiamano da
tutta Italia...”.
- Quanti sono i praticanti di questa particolare disciplina che si chiama sleddog?
“Di agonisti veri ci sono circa 300 equipaggi, perché non è uno sport per tutti. Ma il dato più rilevante è il numero di appassionati: come responsabile
nazionale della promozione per le scuole della Fimss, la Federazione musher sleddog, ho calcolato circa 5-6 mila presenze nei nostri centri, tra Tarvisio,
il Pian di Cansiglio, Ponte di legno, il Piemonte e Courmayeur. Solo qui in Friuli, lo scorso inverno, ho contato 2 mila presenze, con un aumento del
30-40% all’anno. La cosa importante è che molta gente viene da fuori regione, perché ha capito che qui si può entrare in un mondo diverso senza andare in
Alaska”.
- A proposito di Alaska. Cosa ti ha spinto ll’impresa dell’inverno 2003, quella poi diventata oggetto del libro?
“Forse la similitudine tra Alaska e Friuli, entrambi dimenticati da Dio e dagli uomini, ma con caratteristiche simili: bagnati dal mare, con splendide pianure, colline, monti e una presenza multietnica importante. Anche negli Usa, in fondo, molti non sanno cosa sia il 49. stato, il più vasto e uno dei più ricchi...”.
- E al ritorno dal viaggio, cosa hai riportato in Friuli?
“Il senso di solidarietà che si respirava dapertutto.
Dove ci sono situazioni geografiche di difficoltà, c’è uno spirito solidale eccezionale, del tipo ‘oggi
aiuto te perché domani potrei avere bisogno di te’. Mi hanno aperto le porte, on un ‘codice segreto’ sconosciuto alla nostra civiltà ammalata, pervasa da
valori devianti e inutili. Col senno di poi, il viaggio - reso possibile anche grazie a un aiuto della Giunta regionale di allora, che è stata lungimirante - mi ha permesso di portare in tutta Italia, con le mie letture e i miei spettacoli, un’altra immagine di una regione spesso snobbata a livello nazionale”.
- Per quest’inverno ci sono in programma altre imprese? Magari l’Iditarod, la più famosa gara con slitte trainate da cani effettuata nel Grande Nord?
“L’ho fatta nel ’96 e poi nel 2004, senza finirla perché il caldo creava problemi ai miei cani. E’ allucinante perché ci sono 1800 km da percorrere
attraversando anche le Montagne rocciose! L’impresa sulle orme di Balto era un’altra cosa: non proprio una gara, anche se pochi musher l’hanno fatta!
Comunque, nei prossimi mesi non andrò né all’Iditarod, né all’Alpentrail, la versione europea. Siamo troppo impegnati ad organizzare i Campionati europei assoluti, qui a Fusine. E’ una grande soddisfazione, perché porterà moltissima gente nei primi giorni di febbraio. E ancora di più, perché pochi giorni prima abbiamo inserito una dimostrazione di sleddog alle Olimpiadi di Torino.
Inoltre, la Slovenia ci ha chiesto di organizzare una gara di Coppa Europa a Kraniska Gora, a fine gennaio...”.
- Ararad fermo per un inverno, anche se impegnato a organizzare eventi importanti? No, non ci crediamo.
“Effettivamente, se trovo risorse, vorrei realizzare un altro sogno: la corsa della speranza tra Alaska e Siberia, sulle rotte delle migrazioni indiane,
attraversando lo stretto di Bering. Se qualcuno mi aiuta, a livello di enti pubblici, comprendendo quale importanza può avere anche per la nostra terra, io
sono pronto per partire già a fine febbraio...”.
ecessari
V.V
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