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051129 - Proclamate a Parigi 43 nuove espressioni culturali ...
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Proclamate a Parigi 43 nuove espressioni culturali di grande valore appartenenti al patrimonio orale e intangibile dell'umanità Il samba di Bahia e i tenores di Nuoro ora patrimonio culturale dell'Unesco
Nell'elenco anche il DUDUK armeno, il teatro Kabuki, i dervisci rotanti, il Ramayana
Da Repubblica
Samba de roda
ROMA - Il samba tipico di Bahia, chiamato "samba-de-roda", creato dagli schiavi negri per le loro feste, ma anche il canto dei tenores, tipico di Nuoro, sono
tra le nuove espressioni culturali dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'umanità.
La lista del patrimonio mondiale dell'Unesco (United Nations educational, scientific and cultural organization) cresce di anno in anno. L'elenco è
lunghissimo, e riguarda luoghi, popoli, habitat naturali, eredità tangibili ma anche idee o tradizioni culturali che rischiano di sparire.
Per questo l'Unesco, riunita ieri nella sua sede a Parigi ha proclamato un numero record di 43 espressioni culturali di grande valore appartenenti al
patrimonio culturale immateriale dell'umanità, di cui un terzo proviene da Paesi in via di sviluppo proprio per salvaguardarle dall'oblio.
Tra queste, il canto a tenore della cultura pastorale sarda e Nuoro, città simbolo di questa particolare tecnica vocale. Ma anche la musica Duduk di origine armena, i canti Baul del Bangladesh, il teatro delle ombre cambogiano, lo spazio culturale di Palenque in Colombia, la rappresentazione tradizionale del Ramayana in India, il teatro Kabuki giapponese, i dervisci rotanti del sama dei Mevlevi, una delle più celebri confraternite sufi in Turchia, e molte
altre, come si legge nell'elenco pubblicato sul sito dell'Unesco.
Queste espressioni sono state scelte da una giuria internazionale di 18 membri, presieduta dalla principessa giordana Basima Bint Talal, che le ha selezionate tra 64 candidature nazionali e internazionali. L'obiettivo è salvaguardare le
espressioni e le tradizioni orali, la musica e la danza, il rito e la mitologia, le conoscenze e le pratiche concernenti la natura e l'universo, la
conoscenza tecnica legata all'artigianato tradizionale e agli spazi culturali.
Salvare così il "samba-de-roda", che sopravvive tuttora nelle piccole comunità engre del Reconcavo Bahiano, la parte più interna e arretrata della grande
Bahia de Todos os Santos, dove si trova anche la città di Salvador de Bahia.
Nel Reconcavo, che oggi è la grande zona di produzione dei sigari brasiliani ed è forse etnicamente l'area più "africana" del Brasile, il "samba-de-roda" è tuttora la più tipica manifestazione folcloristica nei giorni di festa, ma è
anche la musica tipica del quotidiano.
Derivato dalla musica africana portata dagli schiavi negri, il "samba-de-roda" si suddivide oggi in varie forme, chiamate "chula", "samba-de-corrida", "samba
duro", "samba-de-parada", e "samba-de-quadra".
Della sua forma più popolare e autentica, la "chula", esiste ormai un solo musicista capace di suonare nel modo giusto la chitarra che ne è l'accompagnamento naturale: Zè da Lelinha, ormai ultraottantenne, verrà quindi considerato anche lui "patrimonio dell'umanità" per l'Unesco e "monumento vivo"
per il ministero brasiliano della Cultura.
Prima del "samba-de-roda", l'Unesco aveva già attribuito il titolo di patrimonio dell'umanità in Brasile alle pitture corporali degli indios Uaianpì,
una comunità ridotta a circa 600 individui nello stato amazzonico dell'Amapà, con temi religiosi, cosmologici e magici.
Il direttore generale dell'Unesco, Koichiro Matsuura, ha ricordato che quella di ieri è stata la terza proclamazione concernente il patrimonio culturale immateriale. Potrebbe essere anche l'ultima, ha sottolineato l'Unesco, perché una Convenzione del 2003 ha previsto una lista rappresentativa del patrimonio che necessita di essere recuperato urgentemente. Questa Convenzione dovrebbe entrare in vigore prossimamente in quanto ratificata da 26 stati sui 30
V.V
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