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051202 - Bisogna pero capire chi era davvero questo Kemal.
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Roma dedica una statua a Mustafa Kemal “simbolo di liberalismo e democrazia” : una vergogna!
di Francesco Colafemmina
http://www.mondogreco.net/ataturk.htm
A Roma il Sindaco Veltroni ha inaugurato il 10 Novembre all’Eur un monumento in onore di Mustafa Kemal detto Ataturk.
Purtroppo sono pochi in Italia a conoscere quella che i Greci chiamano Mikrasiatiki Katastrofi e a prendere come unico dato di fatto l’attuale esistenza della Turchia come Stato omogeneo e fautore di un nazionalismo che non ha pari in Europa, né nello stesso mondo islamico.
Purtroppo troppe volte ci lasciamo abbagliare da racconti non verificati che parlano del laicismo e del liberalismo turco che, a dire degli stessi turchi, avrebbe la sua origine nel prode Kemal “padre della Patria”.
Cominciamo allora, per quanto ci e possibile, a fare chiarezza. Mustafa Kemal e considerato padre della Turchia moderna perché firmatario del trattato di Losanna che vide nascere la Turchia dalle ceneri dell’Impero Ottomano, gia decaduto nel 1908 con l’avvento dei Giovani Turchi. Prosecutore di un nazionalismo all’europea appreso in Germania e non a caso chiamato Kemalismo, il cosiddetto “simbolo del liberalismo e della democrazia” e una figura alla base della Turchia moderna.
Le sue immagini, statue, quadri, fotografie, le trovate in ogni angolo di Turchia, le trovate a sovrastare qualsiasi capo politico straniero che varchi i confini turchi. Non a caso primo atto della visita di un capo di stato estero e l’omaggio al mausoleo di Kemal. Questa idolatria dell’uomo che somiglia tanto a quella di Lenin o Stalin nella Russia sovietica e un dato di fatto quotidiano in Turchia.
Bisogna pero capire chi era davvero questo Kemal. Quando nel maggio del 1919 la Grecia ebbe come vincitrice della Prima Guerra Mondiale il mandato di controllare la regione di Smirne (abitata in maggioranza da Greci) Kemal porto il suo esercito a Sapsunte, nel Ponto Greco dando il via a nuovi omicidi di massa. Culminati poi nel grande incendio di Smirne che nell’agosto del 1922 diede la morte a migliaia di Greci ed Armeni.
Kemal e all’origine dello sradicamento di 2.000.000 di Greci, e dello sterminio di un milione di Greci del Ponto e dell’Asia Minore. E’ complice inoltre nonché sicario degli assassini che organizzarono il genocidio armeno. E’ all’origine della discriminazione nei confronti delle popolazioni curde dell’Anatolia.
Se qualcuno di questi italiani, politici, intellettuali, eccetera, che vanno cianciando di Ataturk difensore della pace, avesse visionato i documenti diplomatici Statunitensi relativi a quegli anni si sarebbe accorto dei crimini commessi dal pacifico Ataturk. Ma forse chi parla troppo non ha il tempo di studiare la storia e chi, come noi italiani, dal “buon” Ataturk non ha patito alcunché puo farsi complice del negazionismo turco, a costo zero. Magari anzi qualche bella parola in piu puo essere considerato un buon segnale per le economie, nonché un segno di dialogo con l’islam. Eppure qui l’islam non ha alcun ruolo, dato che Ataturk, le cui mani grondavano sangue, era acerrimo nemico dell’islam che sfruttava soltanto come mezzo per convogliare l’odio razziale del suo popolo.
Purtroppo per gli innalzatori di statue la realta parla di un uomo che al pari di Hitler o di Stalin ha costruito una Patria sullo sterminio sistematico di coloro che non si riconoscevano nel suo progetto scellerato di ottomanizzazione degli abitanti dell’Anatolia. Greci ed Armeni nonché Curdi e Circassi e via dicendo.
Inoltre i poco documentati innalzatori di statue al criminale turco non sanno che in Turchia c’e una legge del 1951 tuttora in vigore nonostante i 20 milioni di € sborsati da noi poveri contribuenti europei per le riforme del codice penale turco (come se la civilta fosse un gettone a pagamento). Questa legge e davvero singolare gia nel titolo: “Legge concernente i crimini contro la memoria di Kemal Ataturk”! Il primo articolo di questa legge punisce ogni offesa contro il fondatore della Repubblica Turca con una pena da uno a tre anni di prigione. Il secondo articolo raddoppia la sentenza se il crimine e commesso attraverso mezzi di comunicazione.
Il risultato di questa legge (sicuramente prodotto del “liberalismo” di Ataturk!!!) e che nessuno in Turchia puo dire la verita: ovvero che Kemal era un criminale assassino, pari in crudelta ad Hitler. Noi siamo ancora per poco Europei e l’esercizio greco della Parresia (liberta di parola) ci obbliga a parlare di Verita e non di menzogna. Il sindaco Veltroni dovrebbe ritornare sui propri passi, anche a costo di formali proteste della “Repubblica Turca” perché gli artefici dei primi stermini di massa del tragico novecento non vengano idolatrati come eroi della Pace anche in questa nostra Italia smemorata e terribilmente superficiale.
Francesco Colafemmina
23 Novembre 2005
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V.V
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