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06 02 02- La risposta di Attarian all' arch. Kambiz su tema di " Armeni e Armenita' "
Egr. Arch Kambiz Dowlatchahixml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /
mi è stata segnalata la pubblicazione di una Sua lettera, sul sito di Zatik, nella quale, oltre ad attribuirmi liberamente titoli e ruoli a me estranei, non esita a lanciare accuse diffamatorie sul sottoscritto pur non avendomi mai incontrato e conosciuto.

Tralascio volutamente, per un’altra sede, tutte le gravi insinuazioni mosse contro la mia persona, e non entro in merito alle argomentazioni prive di qualsiasi fondamento.

Non è, infatti, mia intenzione, farmi trascinare in una pubblica disputa a dir poco “vergognosa” che, al di là della mia persona, lede all’immagine della comunità, offende tutti gli armeni in Italia e non da ultimo offusca l’onorabilità di una secolare istituzione come il Pontificio Collegio Armeno.

Il “dialogo”, il confronto, le proposte, i concreti programmi di lavoro, sono una prerogativa della civiltà; gli insulti volgari e gratuiti no.

Distinti Saluti.
Robert Attarian

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Lettera dell' Arch Kambiz

Spett. Associazione di Amicizia Italo – Armena (ZATIK)

Da fervente sostenitore del riconoscimento da parte della Turchia del genocidio armeno, ho sempre seguito con interesse le problematiche della diaspora. Questa battaglia culturale è, ormai, entrata in una fase dove l’unità incide sull’esito. In questo contesto, le critiche dell’Arch. Vartanian al Rettore del Pontificio Collegio di S. Nicola da Tolentino e la sorprendente risposta del Sig. Robert Attarian, come, sembra, il portavoce del Rettore, pubblicate sul sito ZATIK, portano alla luce un disagio, tra una minoranza, rimasto finora in sordina.

Arch. Vartanian ha menzionato nella sua corrispondenza una serie di gravi episodi di discriminazione accaduti con l’implicita egida del Pont. Collegio Armeno di Roma.
Anche se esprimeva un inquietudine relativamente diffusa tra la comunità, egli si è espresso a nome strettamente personale per assumersi la piena responsabilità di quanto asseriva. Un comportamento corretto e rispettoso del pensiero altrui. Etica poco familiare al Sig. Attarian che spesso agisce, indebitamente, in nome del Pont. Collegio e si presenta alle istituzioni facendosi passare per il rappresentante di tutti gli armeni.

Il Sig. Attarian è puntuale nel deridere, in pubblico, le critiche sulla discriminazione e su tematiche suggerite dai membri della diaspora. Per contro, nulla lascia trasparire sui supposti brogli elettorali o denunce penali per abuso edilizio nel complesso storico - architettonico di S. Biagio della Pagnotta dell’Ospizio della Nazione Armena di Via Giulia N 64 di Roma, la cui evoluzione è rigorosamente mantenuta in privato.

È stato soppresso l’insegnamento della lingua armena orientale. È stata negata la funzione funebre ad un’artista armena. Le porte della chiesa di S. Nicola da Tolentino sono state chiuse in faccia agli organizzatori della mostra itinerante sul genocidio armeno. Non si celebra la messa a natale apostolico (6 gennaio). Non tutte le appartenenze religiose siedono nel Consiglio del Collegio …………….. Naturalmente “senza distinzione di razza, credo e appartenenza religiosa”!!!
Colpisce, da un lato, il rifiuto del Sig. Attarian di dialogare con i membri della comunità e, dall’altro, la velleità di voler rappresentarli malgrado il loro disappunto:
- all’invito del Ing. Hayatian a dialogare risponde con estrema scortesia e sarcasmo rendendo impossibile ogni forma di colloquio;
- diagnostica in Ing. Hayatian la mania di persecuzione invece di entrare nelle tematiche scottanti da lui esposte;
- ignora i precisi episodi di discriminazione segnalati dall’arch. Vartanian reagendo con accuse diffamatorie.
Il Sig. Attarian definisce “curiosa analisi” le gravi discriminazioni elencate dall’Arch. Vartanian e, a sostegno della propria verità, ribadisce che il Pont. Collegio di S. Nicola da Tolentino e di S. Biagio sono frequentati “a stragrande maggioranza” da armeni. Il Sig. Attarian sguazza allegramente nella propria “stragrande maggioranza”. Ma la discriminazione è stata sempre l’opera di una “stragrande maggioranza” contro una “minoranza”. In materia di “Democrazia” sfugge al Sig. Attarian un concetto fondamentale: i numeri non fanno la ragione, e ancor meno nel campo spirituale. Una maggioranza è legittimata non tanto per la sua superiorità numerica quanto per il dimostrato rispetto dei diritti della minoranza. Quando la comunità non reagisce con forza contro la discriminazione ne segue l’emarginazione, l’esclusione, la repressione ...… e la soppressione fisica.
Probabilmente il Sig. Attarian non conosce “la stragrande maggioranza” della Gioventù Hitleriana, “la stragrande maggioranza” delle camice nere italiane e “la stragrande maggioranza” dei Giovani Turchi ………

Sono certo che il Rev. Padre Mikael Mouradian interverrà per indagare sui fatti, stabilire le responsabilità, rendere più trasparente l’operato del Pont. Collegio e correggere alcuni orientamenti di parte che, in questi momenti delicati, turbano la serenità e, forse, la compattezza della diaspora.

Con solidarietà
Kambiz Dowlatchahi
kdowlatchahi@yahoo.it



V.V

 
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