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050322 - 5th International Workshop
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COMUNICATO STAMPA
5th International Workshop
on Interventional Pediatric Cardiology
Crowne Plaza Hotel - via C. Adenauer, 3
San Donato Milanese dal 31 marzo al 2 aprile 2005
Il Dr. Mario Carminati, Direttore della Cardiologia Pediatrica del Policlinico San Donato, ha presentato oggi al Circolo della Stampa di Milano il quinto Convegno di Cardiologia Interventistica Pediatrica.
Oltre 37 cardiologi pediatri scelti tra i maggiori esperti internazionali, provenienti dai pi¨´ riconosciuti Centri mondiali, illustreranno le tecniche pi¨´ innovative di emodinamica interventistica pediatrica e si confronteranno sui risultati ottenuti nel corso del ¡°5th International Workshop on Interventional Pediatric Cardiology¡± dal 31 marzo al 2 aprile 2005.
Il convegno, ha lo scopo di illustrare quelle metodiche, eseguite con tecnica percutanea, cio¨¨ senza aprire il torace ed evitando la circolazione extracorporea, in grado di sostituire la tradizionale cardiochirurgia per la risoluzione di varie patologie cardiovascolari congenite, sia nel bambino che nell¡¯adulto.
E¡¯ possibile oggi realizzare la chiusura percutanea di numerosi difetti interatriali e interventricolari, ha spiegato il Dr. Carminati, dilatare con cateteri a palloncino valvole o vasi ristretti, impiantare stents per ottimizzarne la dilatazione ed altro ancora.
Alcune procedure sono ormai ben standardizzate, quali la dilatazione con catetere a palloncino della valvola polmonare, della valvola aortica, delle ostruzioni dell¡¯arco aortico e dei rami polmonari.
Ormai assai diffuse nell¡¯uso clinico sono anche le tecniche di chiusura percutanea dei difetti interatriali.
La chiusura dei difetti interventricolari ha iniziato pi¨´ recentemente ad essere applicata in modo diffuso.
Di procedure interventistiche, presso il Policlinico San Donato, il numero annuo ¨¨ pari o superiore a quello degli interventi chirurgici tradizionali.
I vantaggi delle procedure interventistiche sono:
►assenza di cicatrici
►riduzione della degenza dei pazienti a soli due giorni (con conseguente diminuzione
dei costi per la Pubblica Sanit¨¤)
►assenza di terapia intensiva nella maggior parte dei casi
►riduzione del periodo di convalescenza
Il programma scientifico comprender¨¤ altres¨¬ la trasmissione audio-video, in collegamento diretto con la sala del congresso, di 20 casi particolarmente interessanti trattati nelle sale di emodinamica di: San Donato Milanese, Massa, Napoli, Londra, Leuven, Francoforte.
Il Dr. Carminati ha concluso la sua presentazione ringraziando le Aziende che hanno consentito la realizzazione del Convegno internazionale, il particolare la Societ¨¤ ab medica s.p.a. di Lainate, Platinum Sponsor dell¡¯iniziativa, il cui Presidente Aldo Cerruti ha deciso sin dalla prima edizione di patrocinare questo importante appuntamento internazionale, che ¨¨ diventato l'incontro di riferimento per i cardiologi pediatri di tutto il mondo che vogliano essere aggiornati sullo stato dell'arte delle pi¨´ importanti procedure di emodinamica interventistica per il trattamento di vari difetti cardiovascolari congeniti.
Informazioni e ufficio stampa
B C studio - via Lambro, 7 - 20129 MILANO ¡ñ tel. +39 02 29414955 ¡ñ fax +39 02 20401644
Francesca Bianucci cell. 335 6178582 fbianuc@tin.it
Chiara Cinelli cell. 333 4852926 chiacin@tin.it ¨C Martina Fragale cell. 338 8020887
DIFETTO INTERATRIALE (DIA) ¨C FORAME OVALE PERVIO
DIFETTO INTERVENTRICOLARE (DIV) ¨C STENTS
►Difetto interatriale (DIA). Il difetto interatriale ¨¨ una comunicazione anomala tra l¡¯atrio sinistro e l¡¯atrio destro, dovuta a una parziale mancanza di tessuto del setto atriale che normalmente separa le due cavit¨¤ atriali; nel tipo pi¨´ diffuso di DIA, chiamato ostium secundum, il ¡°buco¡± ¨¨ localizzato nella parte centrale del setto interatriale ed ¨¨ quello suscettibile di chiusura percutanea. La procedura consiste nell¡¯introdurre nella vena femorale un catetere, che viene avanzato nella vena cava inferiore fino a raggiungere l¡¯atrio destro e quindi l¡¯atrio sinistro passando attraverso il DIA: il difetto viene evidenziato sia con una angiografia, ottenuta iniettando mezzo di contrasto in atrio sinistro, sia con le immagini dell¡¯eco transesofageo ottenute con una sonda ad ultrasuoni posizionata nell¡¯esofago.
Dopo aver precisato in tal modo le dimensioni del difetto, si sceglie il dispositivo occlusore delle dimensioni adeguate: tale dispositivo (almeno quello pi¨´ largamente usato) consiste in un doppio disco costituito da una fitta rete di fili di Nitinol, metallo a memoria di forma, che pu¨° pertanto essere ¡°compresso¡± all¡¯interno del catetere in precedenza posizionato attraverso il DIA, agganciato ad una guida di trasporto ed avanzato nel catetere fino all¡¯interno del cuore: quando fuoriesce dal catetere esso riassume la sua forma di doppio disco, posizionandosi come un sandwich sul setto atriale occludendo il buco. Il posizionamento corretto viene controllato con l¡¯eco transesofageo e il dispositivo sganciato dalla guida di trasporto. Tale occlusore rimarr¨¤ nel cuore del paziente per il resto della vita; nell¡¯arco di qualche mese esso verr¨¤ ¡°endotelizzato¡±, cio¨¨ ricoperto da uno strato di cellule che l¡¯organismo costruisce, in tal modo ¡°inglobandolo¡± nei tessuti del paziente. Il giorno successivo all¡¯impianto il paziente viene dimesso e pu¨° riprendere la sua normale attivit¨¤.
►Forame ovale pervio. Una variante del DIA ¨¨ il forame ovale pervio, cio¨¨ una perviet¨¤ della membrana della fossa ovale, che permette un passaggio di sangue dall¡¯atrio destro all¡¯atrio sinistro, che rappresenta un fattore di rischio di embolia paradossa, potenzialmente responsabile in larga misura di ischemia cerebrale, soprattutto nei giovani. Un dispositivo di chiusura percutanea del forame ovale si sta diffondendo sempre pi¨´ come trattamento dell¡¯ischemia cerebrale, cosiddetta criptogenetica, cio¨¨ senza causa apparente, in cui il forame ovale pervio ¨¨ presente in oltre il 50% dei casi e quindi probabile causa dell¡¯evento ischemico cerebrale.
Il forame ovale pervio si riscontra spesso nei pazienti che soffrono di emicrania con aura; la sua chiusura si ¨¨ dimostrata efficace nella risoluzione della sintomatologia
►Difetto interventricolare (DIV). Consiste in un ¡°buco¡± nel setto che divide il ventricolo sinistro dal ventricolo destro. Pi¨´ recentemente ¨¨ entrata nell¡¯uso clinico anche la chiusura per cutanea dei DIV, mediante dispositivi analoghi a quelli descritti per il DIA, solamente di forma diversa, che si adatta al setto interventricolare. I primi dispositivi occlusori per DIV sono stati quelli ideati per chiudere i DIV muscolari, cio¨¨ i difetti localizzati nella parte muscolare del setto interventricolare.
L¡¯esperienza ¨¨ stata molto incoraggiante, con ottimi risultati: tuttavia, il DIV pi¨´ frequente ¨¨ chiamato ¡°perimembranoso¡± ed ¨¨ localizzato nella parte alta del setto, assai vicino alla valvola aortica, con il rischio di interferire con la valvola aortica stessa impiantando un dispositivo occlusore in quella sede: i DIV perimembranosi sembravano pertanto di esclusiva pertinenza chirurgica.
Invece recentemente ¨¨ stato ideato un dispositivo occlusore ¡°eccentrico¡±, con il disco che andr¨¤ a posizionarsi sul versante sinistro del setto interventricolare del calibro di solo 1 mm., evitando in tal modo di danneggiare la valvola aortica.
L¡¯uso clinico a livello internazionale con questo dispositivo ¨¨ iniziato solo un paio d¡¯anni fa con risultati molto incoraggianti; l¡¯esperienza del centro di San Donato ¨¨ attualmente la pi¨´ ampia in Europa.
Il Dr. Carminati ¨¨ il coordinatore di un registro europeo sulla chiusura percutanea dei DIV, di ogni tipo anatomico, i cui risultati preliminari verranno illustrati in anteprima durante lo Workhsop.
►Stents. Gli stents sono delle ¡°reticelle metalliche¡± montate su cateteri a palloncino che vengono espanse gonfiando il palloncino e permettono di ottimizzare il risultato della dilatazione del vaso cos¨¬ ottenuta.
Il loro impiego, inizialmente limitato per dilatare i rami polmonari, si ¨¨ successivamente allargato ad altri distretti vascolari, ed in particolare all¡¯arco aortico: attualmente l¡¯impianto di stents sta diventando la procedura di prima scelta per il trattamento della coartazione e ricoartazione (ostruzione dell¡¯arco aortico ¡°nativa¡± o recidiva dopo chirurgia) nel bambino grandicello e nell¡¯adulto.
Del tutto recentemente, e ancora a livello sperimentale, esistono stents ¡°valvolati¡±, cio¨¨ con una valvola biologica montata all¡¯interno dello stent, che si propone di permettere, in un futuro verosimilmente non lontano, la sostituzione percutanea della valvola polmonare e della valvola aortica.
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Con il Patrocinio di:
AEPC ¨C Association for European Pediatric Cardiology ¡ñ ANMCO ¨C Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri ¡ñ GISE ¨C Societ¨¤ Italiana Cardiologia Invasiva ¡ñ ISIC ¨C International Society of Invasive Cardiology ¡ñ SIC ¨C Societ¨¤ Italiana di Cardiologia ¡ñ SICP ¨C Societ¨¤ Italiana di Cardiologia Pediatrica SIEC ¨C Societ¨¤ Italiana Ecografia Cardiovascolare SIP ¨C Societ¨¤ Italiana di Pediatria
Platinum sponsor:
AB MEDICA spa
L¡¯evento ¨¨ stato reso possibile grazie a:
AGA USA AR MEDICA SWITZERLAND BAYLIS CANADA BOSTON SCIENTIFIC ENDOTECH CARDIA ALMAVIVA CARDIOMEDICA EV3 GORE MEDTRONIC CARDIAC SURGERY USA NMT MEDICAL INC NUMED INC SIEMENS VELOCIMED USA
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V.V
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