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06 04 11 - ELETTA LA REGINETTA DI BELLEZZA 2006 TRA GUARDIE ARMATE E SENZA FOTOGRAFI
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da LASTAMPA di Torino 11/4/06
Miss Iraq, bella e blindata
di Flavia Amabile
L’Iraq ha la sua reginetta di bellezza, la prima eletta a Baghdad e in grado di gareggiare con le altre miss mondiali dopo 34 anni. Il ritorno alla normalità, almeno a Baghdad, passa anche da queste frivolezze, e allora per mesi gli organizzatori del concorso «Miss Iraq 2006» hanno lavorato perchè la gara si svolgesse di nuovo nella capitale e non in esilio come negli ultimi anni, in uno splendido resort kenyota per la precisione.
Il bando chiedeva alle future reginette di non aver compiuto 23 anni il primo febbraio di quest’anno, di avere passaporto e cittadinanza irachena e di non avere difficoltà a sfilare in costume da bagno, dettaglio non del tutto scontato in un paese musulmano. Sulla base di questi requisiti e delle foto si è giunti alla finalissima con le prime venti classificate. Ma quando hanno ricevuto la lieta notizia, in nove si sono ritirate: cinque musulmane e altre quattro di religione non precisata, che alla fine non se la sono sentita di
calcare le scene seminude visto che nel frattempo le frange radicali degli islamici avevano condannato la manifestazione come «una creazione sionista».
E così si è arrivati alla finalissima mercoledì scorso in un esclusivo circolo di Baghdad in cui si respirava un’atmosfera surreale. Servizi di sicurezza,
guardie armate dentro e fuori del locale, mentre il bollettino quotidiano di quel giorno faceva registrare due attentati per un totale di quattro morti e diciotto feriti in città. Proibito l’accesso a fotografi e giornalisti, entravano soltanto i parenti delle miss, i membri dell’organizzazione e le autorità locali. Niente coroegrafi, scenografie o eventi di particolare rilievo, manifestazione sotto tono: Baghdad non è il Kenya. Due ore di show,
prima in vestiti casual, poi in costume (intero!), poi in sarong e abiti di seta. Alla fine la giuria ha eletto miss Iraq 2006 Tamar Goregian, di origine
armena, bionda di colpi di sole e méches. Gli organizzatori del concorso ora intendono farla viaggiare e trasformarla in un simbolo per le donne irachene, una reginetta di bellezza ma anche di consapevolezza sui loro diritti. Quanto a lei, Tamar, si è subito calata nel ruolo. Spera di diventare imprenditrice in proprio o anche un politico e ha concluso con uno slogan non privo di effetto visto che arriva da Baghdad: «Il potere della bellezza supera la bruttezza della politica e dell’ingordigia».
V.V
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