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06 05 03 - GLI OCCHI DELLA VITA; Modena, Foro Boario
COVILI
GLI OCCHI DELLA VITA
Modena, Foro Boario – via Bono da Nonantola
29 aprile – 2 luglio 2006
Ieri, 29 aprile 2006, inaugurazione della prima sezione della mostra al Foro Boario

Oggi, 30 aprile, inaugurazione della seconda sezione della mostra al Castello dei Montecuccoli
COMUNICATO STAMPA – Numero 6
30 aprile 2006

Un pubblico entusiasta (più di 800 persone) ha partecipato ieri con vivo interesse al vernissage della mostra antologica dedicata al grande artista Gino Covili che con il suo pennello ha scritto la storia, la cronaca, la leggenda e la fiaba della sua terra.

Un’imponente gigantografia dell’artista introduce in un’affascinante narrazione per immagini attraverso i suoi ‘luoghi’ pittorici in cui rivivono gli uomini, le case, le terre, il paesaggio del Frignano.
Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi, nel dare il benvenuto ai presenti, ed in particolare a S. E. Mons. Benito Cocchi, al poeta Vico Faggi e al grande alpinista Walter Bonatti, ha affermato: “Che si sia aperto un dibattito sulla cultura, con al centro la figura di Gino Covili, è un momento positivo per la città. Siamo di fronte ad un personaggio straordinario, forte ed appassionato come la sua pittura. Questa è la prima mostra dedicata al nostro grande artista a distanza di quasi un anno dalla sua morte, avvenuta nel maggio 2005, cinque giorni prima dell’inaugurazione dell’esposizione a Palazzo Montecitorio a Roma”.
Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, principale finanziatore della mostra, ha sottolineato il rinnovato impegno della Fondazione nel campo dell’arte, affermando che la mostra rientra di diritto nelle manifestazioni della Fondazione di cui è Presidente: “Ammiriamo Covili per la sua energia, la capacità di tradurre un mondo che racchiude valori fondamentali”.
“L’antologica di Gino Covili è anche un importante veicolo di promozione del territorio”, ha sottolineato l’Assessore provinciale Beniamino Grandi, “…un’occasione per i giovani che possono accostarsi al modo di vivere in montagna di soli 50 anni fa. La bellezza e la ricchezza del territorio sono esaltate da questo importante evento attorno al quale l’impegno di Mito group ha dato vita ad una serie di rilevanti eventi culturali, didattici ed enogastronomici”.
Nelle parole commosse di Vladimiro Covili, figlio del grande artista, il ringraziamento alle Istituzioni e ai partner che hanno consentito la realizzazione dell’evento e il ricordo del padre: “Papà era un uomo semplice, che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, alla moglie, ai figli e ai nipoti”.
“Covili è stato definito un naïf, o un pittore contadino”, ha sottolineato Andrea Emiliani, curatore della mostra insieme a Maria Teresa Orengo. “Al contrario, Covili ha saputo esprimere un linguaggio quasi biblico, capace di nutrirsi della lezione di grandi maestri, come Bruegel e i pittori nordici, e dell’immaginario illustrativo degli anni in cui ha intrapreso la strada dell’arte. Da un certo momento in poi in lui è sbocciata la passione come una furia espressiva”.
Nell’intervento di Giorgio Celli gli aspetti strettamente connessi con il territorio: “Le opere di Covili raccontano un momento della storia dell’uomo. L’artista illustra gli eroi visti dal basso; i corpi delle sue figure sono piegati dal lavoro duro della terra, sono gli uomini e le donne che affrontano i periodi di carestia; i suoi quadri sono un’esplosione visiva, contengono una grande carica di umanità”.
L’evoluzione stilistica dell’artista è stata al centro dell’analisi di Maria Teresa Orengo: “Gli occhi di Covili sono lo strumento per catturare l’immagine, per poi rielaborarla inserendovi il suo stato d’animo del momento, trasformando così l’immagine che da reale diviene poesia. Nel tempo Covili ha maturato una maggiore consapevolezza di linguaggio, ha superato il solito naturalismo per esprimere il fascino del mondo contadino, di cui ha colto la fatica e la sofferenza che la deformazione di volti, mani e piedi dei suoi personaggi evidenziano”.

Molto interesse ha suscitato inoltre il film di Vittorio Storaro “Gino Covili, le stagioni della vita” (realizzato da Accademia dell’Immagine e Istituto Luce e presentato alla 59a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia), proiettato a ciclo continuo in una sala apposita del Foro Boario.

Oggi, al Castello dei Montecuccoli, il Sindaco di Pavullo nel Frignano, Vito Tedeschini e l’Assessore alle Attività e Strutture Culturali, Stefania Cargioli, alla presenza delle Autorità, hanno ricevuto il folto pubblico accorso ad inaugurare la seconda sede di mostra dedicata a Covili.
Nel ringraziare i presenti, fra i quali l’On. Miglioli, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi, il Sindaco di Modena Giorgio Pighi e l’Assessore provinciale Beniamino Grandi, Vito Tedeschini ha evidenziato l’impegno della Fondazione che ha consentito l’opera di restauro del Castello dove sono esposte in permanenza le opere dell’artista acquisite dal Comune nel 1998.
La raccolta è composta di 58 quadri che compongono il ciclo “Il paese ritrovato”, dove l’artista ci offre puntualmente la visione del suo paese perduto e oggi recuperato attraverso le sue opere.
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