Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

06 05 08- Intervento di Graziella Falconi , Presidente dell' Ass.ne ZATIK
L'Associazione ZATIK ha organizzato, grazie alla tenacia dell’arch. Vahè Vartanian , questa giornata per onorare in modo non formale, ma solenne , la memoria del genocidio armeno.

Una giornata patrocinata dalla memoria del genocidio, dal suo insegnamento per tenere a bada ogni forma di violenza.

Insegna l’Eccelesiaste che c’è un tempo per ricordare e un tempo per dimenticare, dove il dimenticare non è la rimozione, ma l’elaborazione del ricordo , per renderlo attore del presente e del futuro.

Ed è questo è il senso della nostra iniziativa.

Perché da Ponte Milvio?

Perché da qui, nel 313 dopo Cristo, inizia una storia all’insegna dell’emersione di masse di umili , i cristiani, che vengono riconosciute; è la storia della rottura di una solitudine.

I ponti sono l’emblema della rottura di una solitudine; solitudine che per gli armeni è stata ( ed in parte è) geografica, culturale, religiosa. Una somma di solitudini che ha permesso di consumare un genocidio e di non nominarlo, non riconoscerlo, negarlo.

Con il gemellaggio fra ponti si vuole qui ricordare la necessità del riconoscimento e del confronto con le altre culture.
Ciò non solo non pregiudica le varie identità , non le annulla, al contrario dà loro valore .

La storia del genocidio armeno insegna che esso non fu frutto delle diversità, ma frutto della lotta per il potere , fu la lotta per il potere ad armare la mano facendosi scudo della religione, usando come pretesto la diversità religiosa.

Ma questo gli umili sanno riconoscere a naso, senza bisogno di infingimenti. Così seppero fare quei cittadini turchi che aiutarono gli armeni durante il genocio, la cui responsabilità non ricade sul popolo turco, ma su un pugno di uomini politici in lotta per il potere. Come è accaduto nella Germania di Hitler, la colpa dei padri non ricade sui figli, ma è anche bene che i figli prendano da essa opportune distanze.

Questa nostra iniziativa di incontro e scambio culturale vorrei fosse dedicata alle donne, a quelle ragazze, alle madri, sorelle, mogli, che furono le principali vittime del genocidio del 1914 e che contemporaneamente hanno saputo essere ,e sono, le principali costruttrici di ponti, di messaggi di pace, di messaggi di vita.
Grazie per essere intervenuti e ci auguriamo che analoghe iniziative siano al più presto celebrate su più ponti in Europa e nel Mediterraneo, così come testimoniano le positive accoglienze alla proposta di Zatik da parte del Comune di Parigi e di Siviglia.

V.V

 
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