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050401 - Svizzera-Turchia: missione delicata

La consigliera federale Micheline Calmy-Rey è giunta martedì ad Ankara per una visita ufficiale di lavoro di tre giorni in Turchia.La responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è stata accolta al suo arrivo all'aeroporto di Ankara da Naci Acinki, direttore degli affari europei presso il ministero degli esteri.Ha poi raggiunto il palazzo presidenziale per una visita di cortesia di un quarto d'ora al presidente Ahmet Necdet Sezer.In seguito la consigliera federale si è recata al mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, il fondatore della Turchia moderna e laica, e vi ha posato una corona di fiori rossi e bianchi.Dopo avere osservato un minuto di silenzio, Calmy-Rey ha firmato il libro d’oro, nel quale ha «salutato le spoglia del grande uomo Atatürk, che ha fondato la Turchia moderna», ed ha augurato «a questo paese pace e prosperità». Questione armena Nel tardo pomeriggio la responsabile del DFAE è stata ricevuta dal vicepremier e ministro degli affari esteri Abdullah Gül.Nel colloquio con Gül, la ministra degli esteri elvetica ha affrontato la questione del genocidio armeno.Delicato per il governo turco, il tema aveva già condotto nel 2003 a dissapori diplomatici tra Berna e Ankara.Una visita di Calmy-Rey era infatti stata annullata nel settembre di quell'anno dopo che il Gran Consiglio vodese aveva riconosciuto quale genocidio gli eventi del 1915 e pochi mesi dopo il Consiglio nazionale aveva espresso lo stesso parere.Le opinioni dei due ministri in merito sono apparse divergenti. Gül ha posto l’accento sull’evoluzione storica degli accadimenti ed ha giudicato «inadeguato» il riconoscimento ufficiale del genocidio armeno da parte delle autorità elvetiche.Entrambi i ministri hanno però espresso il loro accordo sulla necessità di affrontare una ricerca storica per appurare come realmente siano accaduti i fatti.Calmy-Rey ha espresso la propria soddisfazione per la volontà del ministro degli esteri turco di costituire una commissione internazionale di storici incaricata di fare luce sui fatti. Diritti dell’uomo Nel corso della discussione, è stato affrontato anche il tema dei diritti dell’uomo. La capa del DFAE si è congratulata con il suo omologo per «le riforme e gli sforzi compiuti».Parlando della manifestazione di donne violentemente repressa lo scorso 7 marzo ad Istanbul, Micheline Calmy-Rey ha tuttavia espresso il desiderio che «la volontà politica trovi poi conferma sul terreno».Il colloquio si è in seguito spostato sulle relazioni bilaterali tra la Svizzera e la Turchia.«I rapporti economici fra i due paesi potrebbero essere migliorati», ha affermato la ministra elvetica, evocando ad esempio la possibilità che venga concluso un accordo di doppia imposizione fra Berna e Ankara. Adesione all’Unione Europea (UE) Si è discusso pure della possibile adesione della Turchia all'UE. Calmy-Rey ha affermato a tal proposito che Berna «giudica positivamente questa possibilità».«In caso di adesione, la Turchia potrebbe essere sottoposta a deroghe e regole eccezionali permanenti», ha rilevato la responsabile del DFAE in un'intervista pubblicata oggi sul giornale turco «Türkiye».Un modello di partecipazione «parziale o limitato» all'UE potrebbe interessare la Svizzera, ha aggiunto.swissinfo e agenzie

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V.V

 
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