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06 06 14 - Erevan- Il Ministro Esteri Sig.ra Micheline Calmy incontra il Presidente Robert Kotcharian
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EREVAN - La ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey, in visita ufficiale di lavoro in Armenia, ha incontrato oggi nella capitale Erevan il presidente della repubblica Robert Kotcharian, il primo ministro Andranik Margarian e il suo omologo ministro Vardan Oskanian. La consigliera federale ha pure visitato il monumento che ricorda il "genocidio armeno" da parte dell'Impero ottomano durante la Prima Guerra mondiale.
Il tema del genocidio armeno è stato anche affrontato nei colloqui con Oskanian. Micheline Calmy-Rey ha ricordato, senza far suo direttamente il termine, "le tragiche deportazioni di massa e i massacri che hanno contraddistinto la fine dell'Impero ottomano", che la Svizzera - ha aggiunto - ha sempre condannato.
La ministra degli esteri ha pure "reso onore alle vittime armene depositando una corona e piantando un albero", riferisce un comunicato del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) diramato a Berna. "Ho tenuto ad esprimere la mia simpatia a questo popolo", ha dichiarato lei stessa sul posto all'ATS.
Oltre a firmare un accordo bilaterale per evitare la doppia imposizione, i due ministri degli esteri hanno affrontato anche la questione del Nagorno Karabagh,
già oggetto di colloqui lo scorso febbraio a Baku tra la Calmy-Rey e le autorità dell'Azerbaigian.
Il conflitto nell'enclave armena in territorio azero fra il 1988 e il 1994 ha causato almeno 25'000 morti e centinaia di migliaia di sfollati. La Svizzera ha
offerto i suoi servizi ai due paesi organizzando riunioni tra le parti sul suo territorio, ha rilevato la consigliera federale. Ma non ha l'intenzione di fare da mediatore attivo finché Baku ed Erevan non lo richiederanno espressamente.
Si tratta della prima visita di Micheline Calmy-Rey nell'ex repubblica dell'Unione sovietica e della prima visita ufficiale di un membro del governo
svizzero in quanto tale. Il consigliere federale Flavio Cotti si era recato a Erevan nel 1996, non però come ministro degli esteri elvetico ma in qualità di presidente di turno dell'Organizzazione per la sicurezza e le cooperazione in Europa (OSCE).
V.V
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