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06 09 11 - "Seza titolo"
La vita per il Festival del suo 'angelo necessario'
La storia di Flavia Paulon mitica segretaria del festival di origine armena Il libro, nato come tesi di laurea dell’autrice, attualmente giovane e
competente voce dell’Ufficio Stampa della Biennale e del web, rappresenta una sorta di trattato sulla figura della 'dogaressa contestata'.
«Ad una ad una,/ ordino nei miei occhi/ le vite conosciute.» (Salvador Espriu) Ogni vita ha in sé qualcosa di speciale, qualcosa per cui vale la pena ricordarsela: alcune vite, tuttavia, hanno qualche ragione ulteriore, qualche esperienza che costringe i posteri a serbarne il ricordo e a custodirne
l'esempio. Questo è il caso di Flavia Paulon, "guida virgiliana", "mentore"della Mostra del Cinema di Venezia, come la definisce Gian Piero Brunetta nell'introduzione al volume di Elena Casadoro Flavia Paulon è "il
Festival"; figura femminile capace di coniugare le dinamiche necessarie per l'organizzazione della Mostra dalle sue origini fino, sostanzialmente, alla
scomparsa, avvenuta il 18 aprile 1987.
Giornalista, poliglotta, responsabile delle attività che oggi svolgono ben cinque uffici con funzioni e competenze distinte, Flavia Paulon fu il veicolo
fra numerosi registi, attori e produttori di fama internazionale e il Festival, dimostrandosi realmente "polimorfica" senza, tuttavia, bramare verso
un'assoluta visibilità. Una donna speciale oserei, produttrice a sua volta e fondatrice della rivista Film, dove dichiarò e sviluppò la propria passione per
il cinema, unendo le voci più autorevoli della critica del tempo.

Il libro, nato come tesi di laurea dell'autrice, attualmente giovane e competente voce dell'Ufficio Stampa della Biennale e del web, rappresenta una
sorta di trattato sulla figura della 'dogaressa contestata' (come la stessa Paulon amò definirsi nella propria biografia), sulle competenze e sullo
sviluppo di questa figura in rapporto all'evoluzione della manifestazione, inserita all'interno di un quadro attentamente metastorico.
Le interviste inserite nella parte conclusiva del volume, permettono al lettore di capire ulteriormente la figura della Paulon attraverso lo sguardo di chi ha
lavorato e imparato da lei ma, soprattutto, lasciano percepire quanto sia affettuoso e benevolo il ricordo che tali illustri personaggi ne conservano ancora, a prescindere dal tempo trascorso e dalle esperienze personali.

Il libro sostanzialmente segue la temporalità degli eventi, dalla nascita della Mostra come evento 'sperimentale' e culturale, alla sua voluzione tra gli anni '50 e gli anni '80: dalla fondazione all'interruzione a causa della guerra,dalla ripresa alla contestazione, fino e oltre il pensionamento della Paulonche, comunque, mantenne un ruolo attivo nell'organizzazione anche dopo lacessazione ufficiale delle attività.
Un percorso de facto dentro la cellula organizzativa di una delle occasioni culturali fondamentali per il nostro paese e per la cinematografia internazionale.
Elena Casadoro si sofferma anche sulla biografia, sulla figura della Paulon non solo in qualità di professionista, ma anche di madre, di moglie: si ritorna alle radici della famiglia, alle origini armene, alla separazione dei genitori e al trasferimento in Italia dopo i primi anni di vita trascorsi in Inghilterra; Flavia Paulon è dunque analizzata 'a tutto tondo', dentro gli eventi più noti ma, nel contempo, oltre tali circostanze, per coglierne il ruolo, la responsabilità, per restituirle, in un certo senso, la gratitudine per aver contribuito al grande sviluppo della manifestazione e del cinema.

Un libro non solo per addetti ai lavori o per appassionati, bensì uno strumento per chi voglia scoprire cosa c'è 'dietro le quinte', oltre la superficie offerta dalla storia più nota, dai mass-media o dai giornali dell'epoca: lo stile chiaro e lineare dell'autrice consente la lettura con scioltezza, permettendo anche al lettore meno aggiornato di affrontare con agilità la tematica.
Una pubblicazione insomma vòlta a scoprire una donna a cui le idee non mancavano mai: "le idee"- sosteneva- "mi nascono come delle viole nel cervello e si moltiplicano".
Per chi volesse approfondire questa 'ricerca', dal 30 agosto al 9 settembre, proprio in occasione del Festival del Cinema, presso il Palazzo del Casinò è
allestita una piccola mostra documentaria dedicata alla figura di Flavia Paulon.
Il passato, infondo, non è troppo lontano

V.V

 
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