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06 09 21 - Parlamento turco riunito per le riforme pro-Ue
Il parlamento turco si è riunito ieri, anticipando il suo rientro dalle vacanze, per cominciare a discutere una serie di riforme chieste dall'Unione europea, ma il governo ha fatto sapere che la riforma più attesa a Bruxelles, e cioè quella dell'articolo 301 del codice penale che punisce estensivamente le “offese alla identità turca”, non era all'ordine del giorno come confermato dal portavoce del governo e ministro della giustizia Cemil Cicek.
L'articolo è in questi giorni fortemente di attualità perchè giovedì, sulla base del 301, si apre il processo penale alla scrittrice e giornalista Elif Shafak, di 34 anni (che sabato ha partorito una bambina), alla sbarra solo perche' il personaggio armeno di un suo romanzo (“Il bastardo di Istanbul”), accusa i “macellai turchi” dei massacri di armeni cristiani compiuti nel 1915, nell'ultima fase dell'impero ottomano. E' la prima volta che quell'articolo viene applicato per parole pronunciate da un personaggio di fantasia di un romanzo e gli opinionisti liberali turchi ne vogliono l'abrogazione perchè esso può essere usato per punire una vasta gamma di opinioni critiche di carattere politico o storico.
Lo stesso articolo è stato usato per mettere alla sbarra quest'anno lo scrittore Orhan Pamuk (poi prosciolto) ed il pubblicista armeno Hrant Dink (condannato a sei mesi) sempre per riferimenti ai massacri degli armeni del 1915-16.
Ciò non di meno, all'ordine del giorno del Parlamento, vi erano ieri alcune importanti riforme atte ad allargare le libertà di culto e d'associazione per alcune minoranze religiose, in particolare cristiano-ortodosse, e le libertà sindacali.
Queste riforme dovrebbero essere approvate prima della formulazione del Rapporto sui progressi della Turchia (una sorta di esame annuale) sulla via dell'adesione all'Ue, da parte della Commissione europea di Bruxelles, per cercare di migliorarne i contenuti ed i giudizi a favore di Ankara.
Ed è giunta ieri la conferma dello slittamento all'8 novembre della presentazione del rapporto sullo stato di preparazione dell'adesione della Turchia e degli altri Paesi candidati all'Ue. “La data è stata rinviata dal 24 ottobre all'8 novembre - spiega
Krisztina Nagy, portavoce del commissario Ue all'allargamento Olli Rehn - tale cambiamento é dovuto unicamente ad una modifica dei temi in agenda”. “Non si tratta di un importante cambiamento - sottolinea la portavoce Ue - perché nelle due settimane di rinvio sono compresi alcuni giorni di vacanza".
Nell'agenda del Parlamento di Ankara - a quanto è stato reso noto nei giorni scorsi dal governo - non vi era nella seduta di ieri nemmeno la ratifica del protocollo di estensione dell'Unione doganale ai nuovi membri dell'Unione europea, chiesta dall'Ue, e che sarebbe la condizione preventiva per l'apertura degli scali turchi ai mezzi e alle merci greco-cipriote della Repubblica di Cipro (membro dell'Ue dal maggio 2004).
L'Unione europea ha minacciato un'interruzione, almeno parziale, del negoziato di adesione Turchia-Ue se Ankara non si aprirà alle merci greco-cipriote.


V.V

 
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