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06 b10 06 - Dalla Turchia, Blocher provoca una polemica in Svizzera
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Le affermazioni di Blocher (a sinistra) sono piaciute al suo omologo turco Cicek ma hanno suscitato una polemica in patria (Keystone)
In ministro della giustizia elvetico ha criticato la norma antirazzismo che ha portato all'inchiesta in Svizzera contro uno storico turco per le sue affermazioni sul genocidio armeno.
Christoph Blocher si è espresso in tal senso durante un simposio ad Ankara per gli 80 anni del codice civile turco. In Svizzera le sue affermazoni hanno sollevato un polverone.
Il consigliere federale Christoph Blocher, in visita in Turchia, ha criticato
l'articolo 261bis del Codice penale svizzero, che reprime la discriminazione razziale e in particolare le affermazioni dei negazionisti. Esso prevede che
chiunque tenga discorsi volti a negare, minimizzare o giustificare un genocidio o altri crimini contro l'umanità è passibile di pena.
"Questo articolo mi fa venire il mal di pancia", ha detto Blocher davanti ai giornalisti, al termine del suo colloquio con il suo omologo turco Cemil Cicek.
Inchieste elvetiche
Il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha ricordato che la norma in questione venne approvata nel 1994 per impedire che venisse negato l'Olocausto. Nessuno allora avrebbe immaginato che un eminente storico turco sarebbe finito davanti ai giudici", ha detto ancora Blocher, richiamandosi alla libertà di espressione.
Nei mesi di maggio e di luglio del 2005, la giustizia elvetica ha infatti aperto due indagini contro due personalità turche - lo storico Yusuf Halacoglu,
appunto, e il politico Dogu Perinçek - per valutare se i loro discorsi pubblici sul genocidio armeno, tenuti in Svizzera, abbiano violato la normaantirazzismo.
Il DFGP "esaminerà come fare per evitare che casi del genere si ripetano", ha aggiunto Blocher. Spetterà comunque alle Camere federali e al governo decidere
di un'eventuale modifica dell'articolo, ha precisato.
Genocidio armeno
La questione del genocidio armeno è ormai da anni un ostacolo nelle relazioni fra Berna e Ankara.
Il Consiglio nazionale e diversi parlamenti cantonali hanno riconosciuto ilgenocidio ad opera dell'esercito ottomano. Ma su questo punto il capo del DFGP
ha rammentato la posizione ufficiale "coerente" del Consiglio federale, che parla di "tragici avvenimenti del 1915". "Noi politici non dobbiamo pronunciarci sulla questione", ha dichiarato Blocher, aggiungendo: "Siamo persuasi che la soluzione di una commissione internazionale di storici sia quella buona".
Il governo turco ha proposto recentemente la creazione di una commissione mista di storici turchi e armeni, per far luce su quegli avvenimenti. Ankara, che non
nega le uccisioni, contesta l'ampiezza degli eccidi e respinge il termine di "genocidio".
Di che si tratta? Commissione federale contro il razzismo Critiche dalla Svizzera<BR>
In Svizzera, le reazioni alle dichiarazioni di Christoph Blocher non si sono fatte attendere. Mentre Ueli Maurer, presidente dell'unione democratica di
centro (UDC – destra populista), ha preferito non prendere posizione in merito, il presidente della commissione federale contro il razzismo, Georg Kreis, ha affermato che ancora una volta Blocher va contro la separazione dei poteri.
Opinione condivisa anche dalla capogruppo socialista alle Camere, Ursula Wyss.
Dal canto suo, il presidente del partito democristiano PPD, Christophe Darbellay, si dice scioccato e sottolinea che è "raro vedere un ministro della
giustizia recarsi in un Paese che non rappresenta certo un esempio in fatto di rispetto dei diritti umani e scusarsi per la posizione del parlamento svizzero".
Il capogruppo liberale radicale (PLR) alla Camere, Felix Gutzwiller, dichiara poi che l'articolo in questione "è una conquista per la Svizzera laica e
liberale" e che di conseguenza non verrà modificato.
Per l'Associazione Svizzera-Armenia, le dichiarazioni di Blocher sono "irresponsabili, di una gravità inaudita e attentano all'indipendenza della
Svizzera". Il ministro di giustizia - sempre secondo l'associazione - "ha ridicolizzato una nazione, trasformandola in un tappeto rosso per i peggiori
negazionisti".
Asilo e lotta contro il terrorismo Ad Ankara Blocher ha inoltre incontrato il suo omologo turco Cemil Cicec, con il quale ha affrontato il tema dell'asilo e della lotta contro il terrorismo.
Si è trattato di una discussione "molto aperta", ha affermato il responsabile del DFGP.
Dopo aver fatto una visita di cortesia al ministro turco dell'interno Abdulkadir e aver deposto una corona di fiori al mausoleo del padre fondatore della Turchia, Mustafa Kemal Atatürk, Blocher farà rientro in Svizzera.
swissinfo e agenzie
V.V
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