Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

Iniziative a favore degli Armeni a Matera:
Rassegna Stampa

- Gemellaggio: la Chiesa di Santa Maria De Armenis (Matera)
- Gemellaggio: il Monastero di Gheghard (Armenia)
- Gemellaggio: il Monastero di San Taddeo (Iran)
- Rassegna Stampa
- Il manifesto dell'iniziativa (formato .pdf)
- Comunicazioni e ringraziamenti
- Links

07-04-2009
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA SUL GENOCIDIO ARMENO

E' stata inaugurata ieri sera a Matera presso la chiesa rupestre di Santa Maria De Armenis la mostra “Il primo genocidio del XX secolo”, organizzata dall'associazione Sinopia e dall'Amministrazione Comunale.
Promotore dell'iniziativa il Consigliere Comunale Emanuele Nicoletti. Sara' possibile visitare la mostra sul genocidio armeno fino al 30 giugno.
Pubblichiamo di seguito il link al servizio giornalistico dedicato a questo evento; tra gli altri sono intervenute la Prof. Isabelle Oztasgian Bernardini e la Dott.ssa Linda Avakian: vai al servizio.

[Fonte: Antonella Losignore - trmtv.it]


05-04-2009
ECO SULLA STAMPA LOCALE

In 15 pannelli lo sterminio di un popolo nella Grande Guerra
Il primo genocidio del XX secolo
La mostra é l’avvio del gemellaggio tra Matera e l’Armenia

di NUNZIO LONGO

MATERA - “Il primo genocidio del XX secolo” di Armin Wegner, la mostra sul genocidio degli Armeni, sarà aperta dal 7 aprile nella Chiesa di Santa Maria de Armeniis. Ricorrerà il 24 aprile il 94° anniversario dal genocidio del popolo armeno durante la Prima Guerra Mondiale. La presentaione, ieri, nel corso di una conferenza stampa a cui sono intervenuti Isabelle Oztasciyan Bernardini d'Arnesano di Lecce, Antonella Guida assessore comunale Urbanistica, Emanuele Nicoletti consigliere comunale e Luca Prisco presidente dell'Associazione Sinopia. L'evento è stato organizzato dall'Associazione Sinopia con la collaborazione dell'Amministrazione comunale di Matera.

«Grazie alla disponibilità delle associazioni armene e di molti comuni, siamo riusciti ad organizzare una mostra, nella quale saranno esposti 15 pannelli fotografici dei drammatici momenti trascorsi dalla popolazione armena durante la Prima Guerra Mondiale - spiega Nicoletti - Matera, città della pace e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, promuove un'iniziativa di sensibilizzazione e solidarietà verso il popolo armeno nella lotta al riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili. Durante la rassegna, saranno in visita a Matera diverse autorità armene, con le quali sono previsti incontri e momenti culturali. Sarà anche l'occasione per valorizzare il patrimonio artistico ed architettonico dei Sassi ed ammirare una bellissima chiesa realizzata nelXsecolo da una piccola comunità armena insediatasi a Matera. La mostra sul genocidio armeno s'inserisce nell'ambito di una serie di iniziative volte a lanciare la candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura 2019».

L'Unione degli Armeni in Italia parla attraverso il suo presidente Baykar Sivazliyan. «I legami tra l'Armenia e la Città di Matera hanno una storia millenaria. Dopo tanti secoli, la presenza della mostra di fotografie originali di Armin Wegner, scattate nel 1915, e oggi mostrate nella Vostra meravigliosa Chiesa dedicata a santa Maria de Armeniis, è un tangibile atto concreto di questa voglia di camminare sulle orme del nostro passato, cercando di trasmettere alle nostre giovani generazioni la speranza di un futuro migliore fondata su una solida storia comune». «Parlo in rappresentanza della comunità armena - interviene Isabelle Oztasciyan Bernardini - Sono nata a Costantinopoli da padre armeno e madre greca. Vivo in Italia dal 1965, insegno neogreco all'Università del Salento e parlo inglese, francese e turco. A Lecce stiamo facendo un lavoro di recupero della nostra storia e cultura. A Matera cerchiamo di recuperare la storia della presenza greca ed armena attraverso l'arte e le vestigia di queste civiltà. Gli Armeni si sono insediati, a Matera, con l'arrivo dei monaci basiliani e si sono integrati con la civiltà autoctona creando una convivenza pacifica e collaborativa.

Non è stata una colonizzazione, ma una sinergia di civiltà diverse ». «Ho accettato volentieri l'invito di patrocinare la mostra ed abbiamo proposto un gemellaggio, condiviso dall'arcivescovato, tra tre chiese armene: Santa Maria de Armeniis di Matera, il monastero di San Taddeo in Iran ed il convento di Nagorno Carabagk in Armenia - asserisce Guida - Un evento di portata storica sarà lunedì prossimo: l'atto di donazione di una chiesa armena da parte del Papa alla comunità armena ».

cultura@luedi.it La conferenza stampa (Videouno)


03-04-2009
MATERA, DAL 7 APRILE MOSTRA SUL GENOCIDIO DEGLI ARMENI

Sarà inaugurata il 7 aprile 2009, nella chiesa di Santa Maria de Armenis, la mostra dal titolo "Il primo genocidio del XX Secolo", organizzata l'Associazione Sinopia, con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Matera, avente ad oggetto lo sterminio del popolo Armeno avvenuto nella prima Guerra Mondiale. Si tratta di una rassegna fotografica itinerante che viene proposta nel novantaquattresimo anniversario dal genocidio del popolo armeno e che cade proprio il 24 aprile.

"Grazie alla disponibilità delle associazioni armene e di molti comuni, siamo riusciti ad organizzare una mostra, nella quale saranno esposte delle suggestive foto di quei drammatici momenti trascorsi dalla popolazione armena - spiega il consigliere comunale Emanuele Nicoletti, che si è fatto promotore dell'iniziativa -. Matera, città della pace e patrimonio dell'Umanità riconosciuto dall'Unesco, promuove così una iniziativa di sensibilizzazione e solidarietà verso il popolo armeno nella lotta al riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili. Durante la rassegna, saranno in visita a Matera diverse autorità armene, con le quali sono previsti incontri e momenti culturali. Sarà anche l'occasione per valorizzare il patrimonio artistico e architettonico dei Sassi ed ammirare una bellissima chiesa realizzata nel decimo secolo da una piccola comunità armena insediatasi a Matera". La mostra sul genocidio armeno si inserisce nell'ambito di una serie di iniziative volte a lanciare la candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura 2019.

[Fonte: Comune di Matera]


26-03-2009
RICONOSCIMENTO GENOCIDIO ARMENO: VITI CONDIVIDE LA PROPOSTA DI NICOLETTI

Dare corso ad una serie di iniziative mirate a segnalare e valorizzare la presenza della popolazione armena in Italia e in Basilicata: è quanto ha ribadito in una nota, l'assessore regionale all'agricoltura, Vincenzo Viti, nell'esprimere piena condivisione alla proposta, formulata nei giorni scorsi, dal consigliere comunale, Emanuele Nicoletti.

[Fonte: Michele Cifarelli - trmtv.it]


23-03-2009
L'ASSESSORE VITI ESPRIME PIENA CONDIVISIONE
A PROPOSTA SU POPOLO ARMENO

In merito alla proposta del consigliere materano, Emanuele Nicoletti, tesa ad approvare nel Consiglio comunale un ordine del giorno sul popolo Armeno, l’assessore regionale, Vincenzo Viti, ha dichiarato quanto segue:
“Considero assai opportuna l’iniziativa assunta dal consigliere comunale di Matera, Emanuele Nicoletti, mirata all’approvazione di un ordine del giorno avente ad oggetto il ricordo del genocidio armeno: ordine del giorno che non ha potuto essere discusso ed approvato dal Consiglio Comunale per ragioni contingenti.
Vorrei qui testimoniare ciò che mi porta a condividere quanto proposto del consigliere Nicoletti: anzitutto il riconoscimento del genocidio del popolo armeno; il valore del patrimonio architettonico cristiano-armeno in un tempo nel quale i cristiani vengono perseguitati e vivono in un clima di isolamento quando non di aggressione; e non ultima l’attestazione che la Città di Matera, nei Rioni Sassi, ospita la Chiesa di Santa Maria De Armenis, prova della presenza di una piccola e feconda comunità armena tra l’VIII e il X secolo d. C. Si tratta adesso di dare corso ad una serie di iniziative che segnalino il valore della presenza della popolazione armena in Italia e in Basilicata e conseguentemente di organizzare occasioni nelle quali le testimonianze storico-architettoniche possano essere adeguatamente rivissute dalla Comunità materana”.

[Fonte: AGR]


21-03-2009
ARMENI A MATERA E CONSIGLIO RINVIATO

Il Consiglio comunale di Matera, città della Pace e dei Diritti umani, nella seduta di ieri avrebbe dovuto riconoscere il genocidio degli armeni. Peccato che, anche alla presenza di una delegazione degli armeni italiani giunta da Roma, Taranto e Trani, l’assemblea cittadina in programma ieri pomeriggio non si è potuta tenere per mancanza del numero legale. Gli ospiti, figli di armeni rifugiatisi in Italia dopo l’eccidio del 1915 ad opera dei turchi, si sono così dovuti accontentare di una visita alla chiesa di Santa Maria de Armenis. L’architetto Vaee Vartarian, di Roma, Savino Giannella di Trani, Emanuela e Mary Avachian madre e figlia scrittrici di Taranto hanno sostato nei locali della chiesa sconsacrata e che oggi è sede di mostre d’arte. Pochi i cenni storici sull’edificio dalle spoglie pareti. La ex chiesa reca nel nome l’eco dell’esistenza di una comunità armena anche a Matera. Su questa esile traccia il consigliere comunale di Forza italia Emanuele Nicoletti ha costruito un ordine del giorno che mira a stabilire un punto fermo: il popolo armeno è stato vittima della pulizia etnica voluta dal primo presidente della repubblica turca Mustafà Kemal, poi ribattezzato Ataturk. “Non è un affermazione da poco – ha affermato l’architetto Vaee Vartarian, giunto per il Consiglio comunale da Roma – ancora oggi in Turchia si nega il genocidio degli armeni (furono uccisi 1milione e 500mila persone di etnia armena, ndr). Anzi è reato affermare l’esistenza di questo fatto storico”. La Francia, Paese dove esiste una numerosa comunità armena, ha invece riconosciuto che il genocidio c’è stato. Ed è anche su questo presupposto che la Francia ha posto il veto all’ingresso della Turchia nella Comunità europea. In Italia, anni addietro, si discusse se riconoscere o meno questo genocidio. Poi si decise che i tempi non erano maturi. E anche a Matera sembra che i tempi non siano del tutto maturi. E la delegazione armena, dopo aver fatto omaggio di un libro al sindaco e aver lasciato una targa per un avvenimento che non c’è stato, ha lasciato la città dei diritti umani.

[Fonte: Sissi Rugg per ilpomeridiano.it]


20-03-2009
MATERA: VENERDI CONSIGLIO COMUNALE

Si terrà oggi, 20 Marzo alle 16,30, nella sala delle adunanze di via La Vista a Matera, il Consiglio comunale, in sessione straordinaria in prima convocazione. Questo l’ordine del giorno che verrà trattato: Ordine del giorno a firma del consigliere Luca Braia ad oggetto: “Regolamentazione della pubblicità statica e dinamica e per il rilascio della concessione per lo sfruttamento di nuovi spazi pubblicitari”; ordine del giorno a firma del consigliere Emanuele Nicoletti ad oggetto: “Riconoscimento del genocidio armeno”; Interpellanze ed interrogazioni di diversi consiglieri comunali. Ecco il testo dell’odg del consigliere Nicoletti:
Premesso • Che gli armeni sono un popolo le cui terre d’origine, un tempo dieci volte più estese dell’attuale Repubblica d’Armenia, nel corso dei millenni sono state contese da vari Imperi. • Che, all’inizio nel XIX secolo, il popolo armeno si trovò diviso tra l’Impero Russo e quello Ottomano, da antica data in lotta fra loro. • Che l’Impero Ottomano nel 1895 ordinò l’esecuzione di 300.000 Armeni, e nel 1909 i massacri ripresero grazie all’ascesa del movimento “Giovani Turchi”, in nome della purezza razziale ottomana. • Che durante la Prima Guerra Mondiale, tra il 1914 e il 1915, il Comitato Centrale del partito Unione e Progresso decise lo sterminio sistematico degli Armeni. Il popolo armeno fu fatto oggetto di un vero e proprio genocidio la prima operazione di “pulizia etnica” scientificamente deliberata ed organizzata da un governo, e messa in opera da esercito, polizia, magistratura, unità operative segrete. • Che il tragico bilancio di quel piano criminale risultò nello sterminio di un milione/un milione e mezzo di Armeni, eliminati nelle maniere più atroci. I due terzi della popolazione armena residente nei territori dell’Impero Ottomano venne soppressa, e circa 100.000 bambini vennero prelevati ed allevati da famiglie turche o curde, smarrendo la propria fede e la propria lingua. • Che la caduta del regime ottomano e la nascita della Repubblica di Turchia non cambiò la situazione: tra il 1920 e il 1922, con l’attacco alla Cilicia Armena ed il massacro di Smirne, il nuovo governo portò a compimento il genocidio. Considerato • Che lo Stato Turco si rifiuta categoricamente di riconoscere ufficialmente il genocidio degli Armeni, al contrario di quanto hanno fatto Germania ed Austria riconoscendo il genocidio degli Ebrei. • Che il 18 giugno 1987 il parlamento europeo ha affermato che la Turchia non può diventare Stato membro dell’Unione Europea senza aver prima riconosciuto la responsabilità di tale genocidio. • Che le istituzioni pubbliche degli Stati, ivi compresa l’Italia, hanno il dovere di proclamare con forza e ricordare questa verità storica, riconoscendo ufficialmente quel tragico genocidio. • Che la Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’ONU nel 1985, il Parlamento Europeo nel 1987, oltre a numerosi Paesi (e alla stessa Corte Marziale Ottomana fin dal 1919), e l’ Italia, negli anni 1997-98, attraverso 21 Consigli Comunali di varie città: Roma, Milano, Genova, Firenze, Venezia, Padova, Parma, Ravenna, Bagnacavallo (RA), Camponogara (VE), Castelsilano (KR), Conselice (RA), Cotignola (RA), Faenza (RA), Feltre (BL), Fusignano (RA), Lugo (RA), Imola (BO), Russi (RA), Sant'Agata sul Santerno (RA), Solarolo (RA), Thiene (VI) e così pure il Consiglio Regionale della Lombardia hanno riconosciuto formalmente lo sterminio del popolo armeno come genocidio. • Che nel novembre del 2000 la Camera dei Deputati ha riconosciuto il genocidio Armeno approvando una mozione che impegnava il Governo italiano a riconoscere il genocidio dl popolo Armeno. • Che il Pontefice Giovanni Paolo II ha ricevuto in Vaticano il Patriarca degli Armeni, ricordando quel genocidio che tanti martiri ha creato nel Clero e nella popolazione. • Che il patrimonio architettonico cristiano armeno, presente in Turchia in modo significativo, versa oggi in uno stato di degrado tale da destare viva preoccupazione in tutti i maggiori esperti internazionale del settore (a tutt’oggi avvengono requisizioni e profanazioni degli edifici di culto cristiano appartenuti agli Armeni). • Che nel nucleo abitativo dei rioni Sassi, tra l’VIII e X sec. d.C. si insediò una minuscola comunità armena che edificò la chiesa, più volte rimaneggiata, di Santa Maria de Armenis. Preso atto che lo sterminio del popolo armeno è stato riconosciuto come un genocidio dalla sottocommissione dei Diritti dell'Uomo dell'O.N.U. nel 1985, Tutto ciò premesso e considerato Il Consiglio comunale impegna la Giunta comunale • A esprimere piena solidarietà al popolo Armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili. • A chiedere che il Parlamento Italiano possa impegnare – nella sua interezza: anche nel ramo del Senato, oltre alla Camera dei Deputati – il Governo italiano a riconoscere formalmente lo sterminio del popolo Armeno come genocidio, affiancando così l’Italia agli altri Stati che l’hanno già fatto. • A porre in essere ogni possibile iniziativa volta a diffondere i drammatici trascorsi storici della popolazione Armena – in primo luogo inserendo la storia del genocidio armeno nei libri di testo scolastici. • A considerare la possibilità di istituire un museo sul genocidio del popolo Armeno, nonché che il genocidio armeno venga ufficialmente riconosciuto in una Giornata Nazionale su tutti i Genocidi, alla stregua di quella istituita in memoria del genocidio del popolo Ebraico. • Ad intervenire presso gli organismi preposti alla cura ed alla salvaguardia dei monumenti artistici, storici e di culto, affinché vengano sollecitati e responsabilizzati i Governi – specificamente quello Turco – nei cui territori si trova il patrimonio architettonico Cristiano armeno, che versa in stato di grave degrado. • A invitare il Parlamento Europeo ad attivarsi affinché la Turchia, candidata a far parte dell’Unione Europea, riconosca formalmente e condanni il genocidio del popolo Armeno.

[Fonte: ilpomeridiano.it]