Immagini
di un viaggio Italiano
Castello di Belgioso
27011
Belgioioso (Pavia)
5 - 21 Aprile 2003
Con il patrocinio di:
Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana
Regione Lombardia
Culture, identità e autonomie Lombardia
Ambasciata della Repubblica d’Armenia - Roma
Ambasciata della Repubblica della Georgia - Roma
Istituto Culturale della Repubblica dell’Iran - Roma
Istituto del Patrimonio Culturale dell'Iran
Museo di Stato “Palazzo Golestan” - Teheran
Museo Nazionale dell’Iran - Teheran
Ministero dei Beni Culturali - Teheran
Castello Imperiale "Kakhe Golestan"
ZATIK - Associazione di Amicizia Italo-Armena - Roma
Unione degli Armeni d’Italia - Milano
Volumi
editi in occasione della mostra:
Catalogo:
IRAN / 1862
Immagini di un viaggio italiano (a cura di Herman Vahramian)
a cura di Sergio Poggianella e Herman Vahramian
Nicolodi Editore, Rovereto
208 pagine, cm.. 21 x 29.7, immagini 402
Mir Gialal Hashemì (a cura di)
Un trentino alla Corte dello Scià di Persia
Le memorie di viaggio di Antinore Perini 1882-1884
Museo Storico di Trento
Aldo Ferrari
Le Foresta e le Steppa
Il mito dell’Eurasia nella cultura russa
Libri Scheiwiller / Milano, 2003
Magdalina Golnazarian-Nichanian
Les Arméniens d’Azerbaidjian
Histoire locale et çnjeux régionaux, 1828-1918
Universitè Paris III - Sorbonne
Etudes Iraniennes, Directeur / Yann Richard
di prossima uscita
Arthur De Gobineau,
Viaggi in Persia
Fratelli Treves Editori, Milano, 1873
Edizioni Medusa / Milano, 2003
prefazione di Franco Cardini
Banco di libri
sul tema “Iran”, pubblicati da varie case editrici
italiane, estere ed iraniane
(in lingue occidentali)
Visite guidate alla mostra:
ogni due ore; compreso nel prezzo del biglietto d’ingresso
Servizio bar con il dolce e il tee persiano
COMUNICATO
STAMPA
Al Castello di Belgioioso - dal 5 al 21 Aprile 2003 - fotografie,
pitture, oggetti d’arredamento, gioielli e miniature proporranno
immagini di un viaggio in terre lontane, le terre di Persia.
La mostra è a cura di cura di Sergio Poggianella e Herman
Vahramian. Persia 1862, Immagini di un viaggio italiano espone
opere e manufatti del fondo Tomassian/Francesconi, della collezione
di Sabrina e Marcos Grigorians, del Museo di Stato di Golestan
di Teheran e delle riproduzioni dall’album della Biblioteca
Reale di Torino.
La mostra nasce dal ricordo di quella Missione Scientifica Italiana
in Iran nel 1862, che poco prima dell’Unità d’Italia
si inseriva tra le iniziative volte a far partecipe il Regno
d’Italia alle imprese politiche, economiche e culturali
del tempo. Le immagini di questo e di altri viaggi saranno quindi
raccolte al Castello di Belgioioso per raccontare la Persia
del diciannovesimo secolo e per ricostruire la visione del viaggiatore,
in un secolo che vedeva il conflitto tra tradizione e arcaica
e l’occidentalizzazione di recente importazione, l’industrializzazione,
il nazionalismo e le identità religiose (Islam sciita
e sunnita, zoroastrismo e cristianesimo).
Nel caso della spedizione diplomatica italiana si raccolsero
una serie di informazioni e una documentazione fotografica,
rilegata in un elegante album che raccoglieva 74 foto d’epoca
per il “reale committente”, oggi conservato nella
Biblioteca Reale di Torino. Le immagini ci mostrano il vertice
dello Stato persiano con i suoi “annessi e connessi”:
lo scià Nasser-eddin - Shah, il Gran Vizir, la Corte,
i dignitari, la guardia reale, il “Trono del Pavone”,
i palazzi e le moschee di Teheran nella loro maestosità.
Si tratta di un “viaggio lontano” che ha avuto inizio
dall’ancor più distante Tiflis (Georgia), proseguendo
attraverso il Caucaso e la città di Erevan (Armenia)
e terminando alla corte del re persiano.
Cos’altro mai avranno visto i membri della missione che
non risulta impresso sulla lastra fotografica? Senz’altro
tante altre cose. “Oggetti” aristocratici e popolari,
emozioni esotiche, tante e multiformi “stranezze”,
materiale iconografico ma anche pagine e pagine di scritti,
di descrizioni e di memorie.
E cosa mai avranno osservato “ gli altri viaggiatori”,
orientali del ventesimo secolo, venuti in Italia per motivi
di studio? Tornando al loro paese saranno a loro volta diventati
dei “viaggiatori”? E se questi “viaggiatori
autoctoni” sono degli armeni, che hanno una grande tradizione
di salvaguardia delle espressioni culturali e artistiche, su
cosa si sarà soffermata la loro attenzione? Non è
forse vero che Matenadaran (la Biblioteca Centrale d’Armenia
ad Erevan) possiede la terza collezione di manoscritti al mondo?
Cosa avranno scoperto e raccolto Sabrina (figlia) e Marco Grigorian
(padre; pittore di fama, diplomato all’Accademia di Belle
Arti di Roma, armeno dell’Iran con passaporto statunitense),
che hanno donato la loro collezione di 2600 pezzi d’antiquariato
“visti e raccolti” in vent’anni, al governo
della Repubblica Armena? E cosa contiene il Museo Golestan (ex
complesso dei palazzi residenziali reali di Teheran)? Quali
meraviglie convivono oggi, dopo un paziente lavoro di raccolta
dei “pezzetti d’identità sopravvissuti”,
con il Trono del Pavone? E cosa hanno visto e raccolto i coniugi
Margò Tomassian (armena della Persia) e Anselmo Francesconi
(pittore e scultore) nei loro viaggi in Iran? E come ha fatto
Vahé Vartanian (armeno di Roma) a creare tutti questi
“collegamenti” irano-armeno-italiani?
Ai pezzi appartenenti alle collezioni di questi viaggiatori
s’aggiungerà in mostra una ricchissima raccolta
d’arte del Novecento persiano, un’anteprima mondiale
costituita da 462 pezzi, che racconteranno di questa cultura
attraverso diverse sezioni: l’epica e il mito nella vita
quotidiana (litografie e frammenti dai manoscritti della Storia
di Alessandro Magno, del Sciah-Namè (Libro dei Re), del
Vino mistico di Omar Khayyam ecc.), insieme con una disamina
dello sciismo persiano, che da sempre è apparso come
un “doppio binario” culturale, artistico, filosofico
e spirituale della società. Ancora, in mostra sono esposti
reperti vari, esempi delle calligrafie dell’epoca e altre
forme d’arte “esotica” (amuleti, pantacoli,
talismani) e raffinati esempi dell’arte zoroastriana (quadri,
tessuti dipinti, ricami) grazie ai quali è possibile
scandagliare una vasta serie di manifestazioni sociali dell’epoca:
il tempo libero, il gioco, la caccia, la festa, il teatro, i
riti religiosi e laici, ecc.
ORARIO
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì
e venerdì alle ore 15.00 alle ore 20.00
sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Biglietto d’ingresso, intero 8.oo euro, ridotto 5.00 euro
INFORMAZIONI
Ente Fiere dei Castelli di Belgioioso e Sartirana
Via Garibaldi, 1
27011 Belgioioso (PV)
Tel. 0382/970525 - fax 0382/970139
e-mail: info@belgioioso.it
www.belgioioso.it
UFFICIO
STAMPA
Guido Spaini
Tel. 347 1419507
e-mail: guido.spaini@libero.it
ESTRATTO
LISTA DI OGGETTI IN ESPOSIZIONE
Tela con scena di caccia reale
Tela di cantastorie 180x350
Tre altre tele grandi di cantastorie
Tela di personaggi in gruppo
Tela con suonatrice
Tredici Ghalamkar (tessuti dipinti) di iconografia varia (120x300
cm.)
Dodici “Donna Sole” (ricami zoroastriani)
Nove ricami botteh (Albero della Vita)
Dieci ricami astratti zoroastriani
Cinque miniature dal Libro dei Re
Undici litografie dal Libro dei Re
Undici litografie dal libro Storia di Alessandro Magno
Cinque frammenti da un manoscritto religioso
Sette vestiti dinastia Quagiar
Quattordici portapolvere della guardia reale
Otto staffe da cavallo della guardia reale
Due bracieri principeschi
Tre scatole portamonete
Due grandi contratti di matrimonio
Lettere varie
Scritture magiche
Pagine di enciclopedia dei dervisci
Carte da gioco
Esempi di calligrafia
Piatti d’epoca con varie raffigurazioni
Specchi d’argento
Tre specchi con ante
Cucchiai di legno di portata d’epoca
Pitture su vetro anni 1870-1910 (calligrafia religiosa)
Pitture su vetro di soggetti vari
Talismano/fattura su carta
Trenta talismani di buon augurio coranici
Tazzina di caffè / Nargilè
Piatti vari di rame / Vassoi decorativi, ecc. ecc.
Gualdrappe varie
Feltri vari
"Pulak-duz" (ricami) zoroastriani di matrimonio
Articolo
di Herman Vahramian relativo alla mostra di Castel Belgioioso,
pubblicato dalla rivista spagnola:
La
Mujer Sol
Texto de Herman Vahramian
Para los seguidores de Zoroastro, Khurshid Khanum, el Sol con
rostro de Mujer, era la manifestación de lo divino, el
símbolo de un orden superior, el mediador entre el hombre
y el Creador del universo. Por ello, bordados antes de la boda
por la futura esposa, las efigies de la Mujer Sol velaban en
el interior de las casas, en las aldeas del Irán central,
a fin de que la enemiga de las tinieblas y de la mentira inspirase
a la joven pareja pensamientos, palabras y obras en armonía
con la perfección de lo creado.