Il significato di Daryush
(Dario) e il senso della sua grandezza
Derviscio = Daryush
= Dario = Povero
È Darviscio (Darvish): Il termine
dell’Avesta darigù, diventato in pahlavi dariush,
e in persiano antico derviscio, o anche il nome proprio Dariush,
Dario, significa, letteralmente, “poverello”, ma
con valore filosofico, o mistico, o sociale. E’ il povero
contrapposto al ricco, che il poeta Saadi (1184-1291) definisce
addirittura con la parola “capitalista”. Il derviscio
ha scelto la povertà per volontà personale, per
poter seguire una ricerca spirituale sulla via del sufismo.
In epoca antica in Iran, in Afghanistan, in Caucaso, esisteva
un gran numero di monaci poveri: monaci cristiani girovaghi,
stiliti, o altro, appartenenti a gruppi di ambito georgiano,
armeno, nestoriano, o di altre chiese monofisite pre-islamiche;
monaci buddhisti, monaci induisti, ecc., che avevano un denominatore
comune, tutti erano accomunati dalla “passività
ideologica”, esprimendo la loro opposizione di vario genere
solo a parole.
A partire dal XII sec., invece, il movimento
dei dervisci in Iran assume connotati attivi e gradualmente
trova maggiore aggregazione. Nel XIII secolo nascono movimenti
di opposizione sociale vera e propria, come Sar-be-Duri-yè,
in Khorasan e Kerman, Marashi-yè, in Ghilan e Mazandaran,
Horufi-yè in Azerbaigian. Questi movimenti tendevano
verso lo gnosticismo, oppure assumevano caratteri politici promuovendo
rivolte armate in un primo tempo contro gli stranierei: mongoli,
tartari, ecc., successivamente contro la classe aristocratica
dominante e contro il clero sannita. Tra i movimenti dei dervisci-sufi
che si diedero un organizzazione strutturata quello di Sheik
Safi el- Din Ardabili contributi alla fondazione della dinastia
safavide in Iran.
Durante il XIX secolo i dervisci vivono
un periodo di grande declino culturale e artistico. Ormai fanno
parte della classe dei poveri, vivono di accattonaggio e di
espedienti. Della cultura classica rimangono solo delle ombre.
Hanno ancora grande importanza e prestigio solo i dervisci provenienti
dalla classe aristocratica colta, che di propria volontà
si esiliano in un girovagare mistico. Dal movimento dei dervisci,
nel cristianesimo orientale, prendono origine gli “innamorati”
(asheg in persiano : ashik, in turco; ashugh in georgiano o
armeno). Erano cantori girovaghi , molto colti , che suonavano
nelle corti georgiane, turche, armene o altre. Il più
famoso è l’armeno Sayat. Nova, che compose canti
in armeno, georgiano e turco azero con mescolanze di altre lingue
caucasiche e di persiano.
Herman Vahramian (dottore, architetto,
giornalista)
Viale Umbria, 35
20135 Milano